tutto minuscolo: non importa il tempo, ma il momento: “un biglietto per l’isola” di ermanno dodaro e tullia ranieri

ermannododaro

“Quello è stato il momento magico,
l’istante nel quale ho 
incrociato il viso sorridente di un uomo
che dal fondo di una 
foto scruta il mondo.”

a volte i ricordi tormentano, ma non per distruggere, bensì per farci ritrovare quelle braccia tese, ché solo loro hanno il sapore delle radici, quelle che ci tengono appese al futuro. e come fazzolettini salutiamo il vento, e liberi gli voliamo incontro. Continua a leggere

ripassando i rintocchi della vita, con la campana che suonano i cantautori il lunedì sera

2 febbraio arciliuto(@Teatroarciliuto) (@Arciliutopress) (@promosocialit) (@atuttosocial)

c’è un luogo, a roma, che sposa l’arte con eleganza e.

e fermento come fossi birra, al solo ricordo. e lui m’è vicino come.

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marco sforza: come trovare "un capolavoro", anche "sotto le unghie delle dita"

marcosforzaha fatto questo e ha fatto quello, di solito è questo che celebra l’elenco di una biografia, ma poi alla fine chissà se ti conoscono.
ecco, marco sforza, in ambito musicale, ha partecipato a tante cose e tante altre ne ha vinte, ma, per ciò che posso dire del mio sentire, dico che m’ha dato un’altra vittoria: il piacere dell’ascolto.
“un capolavoro” è il suo ultimo pane sfornato. e non solo ci si è impastato e rigirato il cuore ben bene fin “sotto le unghie delle dita, ma ha un gran bel profumo davvero! mi gioco il tutto per tutto dicendo che è di una friabilità sconcertante, ché dentro c’è un bel po’ di lievito buono. Continua a leggere

paolo farina – tondomondo – etnoritmo: dai rami alle radici del mondo

270658 tu ti dici “oggi mi vado a fare una passeggiata”, e mica lo sai dove vai, ché lei, la passeggiata, non è mica una méta. è solo  l’idea di un viaggio, per farti stare bene.
ecco, è così che occorre prendere l’ascolto di questo disco di paolo farina. ed io così ho fatto, ed è per questo motivo che dico.

dal colore caldo della copertina e del cd, già ti senti che dentro ci deve stare qualcosa di buono, e poi ho visto quel rosso messo al centro ed ho pensato al cuore. e solo dopo, dopo l’ascolto, ho proseguito il pensiero dicendomi che forse quel rosso era a significare il centro della terra, così vivo e che ancora batte, malgrado noi.
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makay "equilibri instabili": ovvero ferma il tempo, e prendine un po' per te

makay non sempre, gli incontri artistici,  conducono dove si era deciso di andare. ma in questo caso devo dire che la strada scelta è assai buona,  e questo connubio di personalità crea delle atmosfere  a volte  incandescenti nelle loro parsimoniose elasticità.

– quando m’è arrivato il cd, e me lo rigiravo tra le mani per riuscire a togliere la protezione,  mi sono detta “bella ‘sta copertina”, ma non riuscendo ad aprirlo l’ho lasciato in borsa. due o tre giorni lì con tutti i miei impicci vari. poi.

poi una mattina, in macchina e prima di uscire dal cancello, lo prendo e trovo subito il bandolo e lo inserisco nel mio mangia cd (lo chiamo così perché a volte non me lo ridà). e via.
si porta all’ascolto con disinvoltura, e poi s’impossessa di te, questa voce calda di donna.

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