La quarta serata del Festival è stata, come dire, una serata sospesa, all’insegna della canzone d’autore e dei duetti. Ad aprire le danze Marco Mengoni preso dalla poesia di Tenco.
La spiegazione della presenza di Marco sta nel fatto che ha vinto l’edizione 2013 di Sanremo ed in più sta registrando un ottimo successo con il brano l’essenziale da pochi mesi lanciato in Spagna. Ed è giusto farsene vanto in mondovisione quando la musica italiana piace all’estero.
Passato l’acclamato Mengoni il testimone passa alla “Littiz” che accoglie Fazio mentre si intrattiene al tavolo di un bar in compagnia di un uomo misterioso con il casco che sale in moto con lei per rqggiungere Fazio al Teatro Ariston.
Fazio ancora incredulo si accinge, intanto, a ricordare la nomina dei finalisti delle nuove proposte E, passata questa fase si comincia subito con le canzoni.
Cominciano i Perturbazione che eseguono “La donna cannone” di De Gregori in duetto con Violante Placido.
Subito dopo arriva la Littizzetto che decanta l’amore senza confini per il misterioso uomo e durante la gag si scopre che l’uomo misterioso e’ Peppe Vessicchio. Grande lo stupore di Fazio
Arriva sul palco Francesco Sàrcina – chitarrato pesante – in compagnia di Riccardo Scamarcio alla batteria – più scamiciato che mai – ed eseguono “Diavolo in me” di Zucchero
Al sorprendente duo segue la strabiliante performance di Frankie accompagnato da Fiorella Mannoia: cantano “Boogie” di Paolo Conte
La quarta serata è anche l’occasione per dare spazio e voce a Paolo Virzi’ – definito da Fazio un “Sanremo addict” – nelle vesti ufficiali di Presidente della Giuria di Qualità il cui giudizio avrà un peso del 50% sul giudizio finale che a fine Sanremo determinerà la canzone vincitrice .
Passato lo step di questa mera formalità è tempo di riprendere la gara con Noemi che sceglie di omaggiare Ivano Fossati cantando il brano “La costruzione di un amore” (era stata scritta da Ivano pensando a Mia Martina). Lei è bravissima anche se salta subito in evidenza che è da solo ad eseguirla. Forse perchè di Mia? Oppure Scortesia o provocazione o voler stare da sola al centro dell’attenzione? Nessuno potrà mai rispondere a queste domande.
Dopo Noemi arriva sul palco Francesco Renga insieme a Checco dei Moda’ per dare spazio alla poesia di Edoardo Bennato e alla canzone “Un giorno credi”.
Arriva il tempo di una pausa, l’ennesima e “Littiz” pensa bene di farsi tagliare dal mago SILVAN, tra gli ospiti ufficiali della Kermesse. Sorprendente, la Littiz, a fine performance, come per magia, torna intera.
Per fortuna si torna alle canzoni e sul palco arriva RON, che canta “Cara” di Lucio Dalla ma prima di eseguire il brano sollecitato da Fazio ricorda al pubblico che la cosa più bella che gli manca di Lucio e’ l’essere stato un punto di riferimento artistico. Tra l’altro Lucio amava far ascoltare le sue canzoni anche a stufare perché amava condividere la sua semplicità.
Segue “Arisa” che canta “cuccurucucu” di Franco Battiato con i bravissimi WhoMADEWho
Fazio contento di come stia andando la serata e dei tanti tributi presenta un omaggio alla scuola genovese presentando due ospiti d’eccezione Gino Paoli insieme a Danilo Rea.
Paoli prima di esibirsi ci tiene a ricordare che il ricordo svanisce e sbiadisce e tende a sparire per sempre ma quando arriva la musica, improvvisamente, ricorda le cose che altrimenti dimenticheremmo.
Lo splendido medley di canzoni che eseguono fanno da incipit alla gara nella quale, a breve dovranno cimentarsi le nuove proposte. Littizz ci ricorda i nomi: Diodiato, Zibba, Rocco Hunt, The Niro. E di lì a poco con questa sequenza cominciano ad esibirsi.
Alla fine delle esibizioni dopo la pubblicità il pubblico in sala accoglie l’attore Luca Zingaretti nelle vesti abiutali del commissario Montalbano che comincia a parlare di bellezza introducendo le parole di Peppino Impastato “di cui resta il nome pronunciato con affetto“. Legge così una grande citazione sulla forza e l’importanza della bellezza.
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore” [Peppino Impastato].
Dopo questo struggente momento è tempo di ricordare la classifica parziale delle votazioni legate alle canzoni dei Big in gara:
Renga #1 // Arisa #2 // Renzo Rubino #3 // Perturbazione #4
Gualazzi #5 // Cristiano De andre #6 // Giusy Ferreri #7
Ruggiero #8 // Noemi #9 // Sarcina #10
Giuliano palma #11 // Frankie #12 //
Salta subito in evidenza l’assenza del nome di Riccardo Sinigallia, squalificato nel pomeriggio. Fazio lo chiama così sul palco dandogli la parola. Sinigallia ammette la colpa che ha orginato la sua squalifica e promette di non rpesentare ricorso. Fazio lo invita ad esibirsi ugualmente sabato come forma di cortesia e lo invita anche a Che tempo che fa prevista per domenica 23 febbraio.
Passata questa fase regalmente smielati si torna velocemente ai duetti. E’ il momento di Gualazzi feat. Tommy Lee and Bloody Beetroots che eseguono “nel blu dipinto di blu”. Un momento assai intenso che, a fine esibizione, lascia il posto a Cristiano De Andrè che riesce a far calare sulla platea dell’Ariston un surreale silenzio quando inizia a raccontare l’aneddoto legato alla costruzione del brano “Verranno a chiederti del nostro amore“. Cristiano ha raccontato di aver scelto questo brano per dedicarlo ai suoi genitori ormai entrambi scomparsi. “Ricordo – ha detto – quando mio padre la scrisse e alle 5 di una mattina del 1972 svegliò mia madre e gliela dedicò”
Difficile riprendersi dopo una tale esibizione ma il Renzo Rubino che, insieme a Sabrina Molinari segue ci prova cantando il “lentone” “NON ARROSSIRE” di Giorgio Gaber.
All’Enrico Brignano che segue non resta che eseguire “Lulù” in omaggio ad Aldo Fabrizi. Parlare di politica è impossibile e allora meglio i Tributi ai personaggi storici del novecento come Fabrizi.
Sanremo duets continua poi con Giusy che viene introdotta dall’Attore Alessio Boni che legge le parole del testo del “Mare d’Inverno” di Enrico Ruggeri. Giusy la canta insieme a Alessandro Haber”.
Segue Antonella Ruggiero con DigiEnsemble Berlin che suono tablet e smartphone come strumenti che scelgono di cimentarsi con il brano “Una miniera” dei New Trolls,
Arriva poi sul palco Giuliano Palma canta “I Say I’sto’cca” di Pino Daniele più mascherato che mai.
Seppur squalificato, a questo punto della serata, ritorna sul palco Riccardo Sinigallia seguito da Marina Rei e Paola Turci per eseguire il tributo a Claudio Lolli con il brano “Ho visto anche gli zingari felici“
La serata non si sa come, avendo fatto perdere la cognizione del tempo per quanto è stata prolissa, lenta e lunga arriva al momento delle premiazioni delle Nuove Proposte. Si annunciano i premi che verranno assegnati e, come per magia, arriva sul palco Renzo Rubino premiato da Mauro Pagani, il direttore “ufficiale” del Festival di Sanremo, per il migliore arrangiamento .
Vengono annunciati e assegnati, a seguire, il Premio della critica mia Martini sezione Nuove proposte e il Premio sala stampa Lucio Dalla. Entrambe i premi se li aggiudica ZIBBA
Il premio assoluto Sanremo 2014 Nuove Proposte assegnato dalla giuria di qualità va invece a Rocco Hunt che vince così il Festival con il brano “Nu juorno buono”. Non c’è che dire oggi è stato il suo giorno migliore.
A questo punto per concludere Paolo nutini che storpia Caruso e poi strabilia con le sue “Caustic Love” e “Scream”.
E’ tempo di saluti. Ed anche questa è fatta..
di Giovanni Pirri